Problematiche Del Piede – Tipologie

I nostri Plantari ortopedici antalgici e compensativi sono realizzati per dare sollievo e limitare la degenerazione di problematiche del piede provocate sia da problemi posturali del piede o dello scheletro, sia da patologie legate allo stato di salute della persona quali il piede diabetico o la gotta. Comune denominatore di queste patologie sono il dolore, spesso invalidante, e la limitazione nell’esercizio delle normali attività quotidiane in ambito lavorativo, familiare e nel tempo libero.

Ortopedia Tecnica Gasparini
, dal punto di vista ortopedico, può dare un aiuto rilevante nel ridurre o, spesso, eliminare questi stati di sofferenza. Nella nostra ultra ventennale esperienza abbiamo realizzato plantari ortopedici antalgici e compensativi su misura per la riduzione delle problematiche legate a molteplici patologie. Qui di seguito elenchiamo le più frequenti:

Piede piatto

Distinto in piede piatto dell’infanzia e piede piatto dell’adulto è caratterizzato da aumento della superficie di appoggio plantare con deviazione all’esterno del calcagno e prominenza della parte interna del piede; va trattato con plantari personalizzati, calzature adeguate, ginnastica di rinforzo muscolare e prevenzione di ulteriori deformità, a volte intervento chirurgico di correzione delle parti molli e delle ossa.

Piede cavo

E’ caratterizzato da una marcata rappresentazione della volta plantare, carico localizzato sul retro e sull’avampiede, deformità delle dita; va trattato con plantari personalizzati che migliorano la distribuzione dei carichi e prevengono la formazione di fastidiose callosità plantari; in alcuni casi si rende necessario l’intervento chirurgico.

Alluce valgo

Deformità tipica del sesso femminile e quasi sempre in relazione all’uso protratto di calzature a tacco alto e punta stretta; il dito è deviato all’esterno e presenta protuberanza sul suo lato interno; diventa precocemente doloroso con intolleranza alle calzature; va curato con plantari specifici, calzature adeguate, ginnastica correttiva, tutore ed intervento chirurgico.

Alluce rigido

Prevale la limitazione funzionale o l’abolizione del movimento alla base dell’alluce con dolore e zoppia; è l’artrosi che danneggia l’articolazione dopo traumatismi o sollecitazioni che durano da tempo; l’intervento chirurgico migliora la sintomatologia.

Dito a martello

Il secondo dito è quello prevalentemente interessato, spesso associato all’alluce valgo e per uso di calzature incongrue; il blocco articolare in flessione della prima interfalangea, con relativa dolorosa callosità da contatto dorsale della calzatura, soni i tipici segni di questa deformità che va trattata con presidi podologici o con un intervento chirurgico.

Dita in griffe

La retrazione dei tendini flessori con l’insufficienza degli interossei o la iperflessione dei metatarsi sono la causa dell’aspetto ad artiglio delle dita; la deformità è all’inizio riducibile con manovre esterne e spesso è associata al piede cavo; il trattamento podologico riduci i fastidi, quello chirurgico risolve il problema.

Tilomi digitali

Sono spesso associati ad esuberanze ossee per artrosi interfalangica, notoriamente dolenti, spesso si complicano con infezioni; molto importante è la prevenzione; si curano con particolari presidi (spugne abrasive, ortesi e plantari antidecubito) o con intervento chirurgico.

Neuroma di Morton

Il dolore urente al terzo o quarto spazio metatarsale, la zoppia e l’inefficacia delle cure farmacologiche e infiltrative caratterizzano la dilatazione fusiforme del nervo intermetatarsale provocata spesso da calzature incongrue o traumi; i plantari ortopedici antalgici personalizzati possono dare ottimi risultati, l’intervento chirurgico risolve il problema.

Paranoichia

Il taglio non adeguato dell’unghia, le calzature e le condizioni igieniche non adeguate determinano la suppurazione apicale dei tessuti molli periungueali con vivo dolore, secrezione purulenta, flogosi, granulomi e intolleranza alle scarpe; le medicazioni e i trattamenti podologici risolvono quasi sempre il problema; raramente si arriva all’intervento chirurgico.

Attacco acuto di gotta

E’ un violentissimo dolore alla base dell’alluce, si manifesta con tumefazione rossa e calda e compare spontaneamente nelle ore notturne. Si può associare a brivido o febbre, intolleranza alle vibrazioni e alle lenzuola; è tra i dolori più forti e difficili da tollerare; è dovuta all’acido urico patologicamente aumentato nel sangue per eccessiva produzione o difetto di eliminazione.

Piede reumatoide

La malattia autoimmune provoca seri danni a tutte le articolazioni; le mani e i piedi sono particolarmente interessati con dolore e severa progressiva invalidità; il trattamento farmacologico e con plantari personalizzati va instaurato precocemente; l’intervento chirurgico può essere indicato in alcune particolari condizioni.

Verruche, Micosi

Condizioni queste di eziologia e di interesse dermatologico che si affrontano e risolvono con medicazioni, plantari e cure locali e sistemiche; le verruche “resistenti” si possono asportare con crioterapia o intervento chirurgico.

Metatarsalgie

Quasi sempre interessano il secondo o il terzo metatarso e vengono spesso provocate da insufficienza per alluce valgo, da caduta della volta metatarsale anteriore, da prevalenza della lunghezza di un metatarso o da angolazione patologica o costituzionale. La callosità dolorosa sulla parte anteriore della pianta del piede, la zoppia e l’intolleranza alle calzature caratterizzano significativamente la sintomatologia; a volte si verifica la lussazione metatarso falangea con disturbi ancora maggiori. Si ottengono ottimi risultati con i plantari personalizzati che migliorano i carichi dell’avampiede, sostengono la volta metatarsale e riducono il trauma deambulatorio sulla zona dolorosa; l’intervento chirurgico può essere indicato per risolvere il problema.

Fascite e speronite

La eccessiva tensione per piede cavo, la retrazione del tendine d’Achille e calzature non idonee mantengono una condizione di flogosi alla inserzione calcaneare della fascia plantare con insorgenza di dolore e di intolleranza al carico in regione calcaneare plantare. La calcificazione della inserzione fasciale al calcagno è apprezzabile radiograficamente con il tipico aspetto di sperone ad uncino; il trattamento con plantari personalizzati può dare ottimi risultati; le cure con onde d’urto, le infiltrazioni e le cure farmacologiche possono ridurre il dolore; del tutto occasionale l’intervento chirurgico.

Piede diabetico

Caratterizzato da lesioni cutanee plantari dovute alla carente sensibilità per danno ai nervi e alla circolazione provocati dal diabete; tali lesioni tendono all’automantenimento e al peggioramento con comparsa di infezione, ulcere profonde ed esposizione ossea; la cicatrizzazione è precaria; il trattamento elettivo è di tipo preventivo con controlli podologici ravvicinati di tutti i pazienti diabetici; i plantari ortopedici antalgici personalizzati evitano l’instaurarsi del problema, risolvono le forme iniziali, riducono il peggioramento di quelle già esistenti; il paziente diabetico deve osservare scrupolose norme igieniche per il piede, evitarne traumi o attriti patologici e usare calzature specifiche. Le lesioni inveterate e gravi possono comportare necrosi ed amputazioni più o meno estese.

Sindrome del tunnel tarsale

Si manifesta con dolore, alterazioni sensitive e parestesie in regione mediale del medio piede, subito al disotto e davanti al malleolo mediale; è provocata da compressione del nervo tibiale posteriore e dei suoi rami cutanei sensitivi per perdita di elasticità del legamento lacinato o retinacolo dei flessori di contenimento del nervo e de tendini; le ortesi plantari possono migliorare i disturbi; l’intervento chirurgico è risolutivo.

Tendinopatia dell’Achillleo

Secondaria quasi sempre ad attività sportive e lavorative gravose e ripetitive per il tendine, condizionata da particolari situazioni anatomiche, si manifesta con dolore, tensione e limitazione funzionale; nel tempo si verifica degenerazione con esuberanze ossee e calcificazioni intratendinee; possibile la rottura sottocutanea del tendine anche per sollecitazioni non rilevanti; si cura con plantari personalizzati, fisioterapia, interventi chirurgici.

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