Check up posturale, tanto semplice quanto importante.

 

Riflessione 

Nell’ultimo anno la vita di tutti noi è cambiata. La maggior parte della nostra giornata si svolge all’interno della casa/posto di lavoro e, a parte il poco e agognato tempo a fare la spesa, restiamo più seduti, sedia – divano – sedia o spostandosi tra le mura di casa.

Insomma una vita prevalentemente sedentaria che sollecita alcune parti del nostro corpo mentre ne risparmia altre. E’ forse un bene? No di certo stando alle continue richieste di appuntamenti che mi giungono dai pazienti che lamentano crescenti difficoltà di deambulazione.

Io come tanti professionisti della salute tra cui medici ortopedici, fisiatri, osteopati, fisioterapisti, osserviamo un aumento delle problematiche legate al mancato movimento e alla variazione degli equilibri dell’apparato muscolo-scheletrico. Ciò detto mi sembra opportuno dedicare un po’ di tempo a questo argomento che tocca così da vicino tutti noi.

Vi parlerò quindi di postura, quel magico e instabile equilibrio tra muscoli, tendini, ossa e forza di gravità che il nostro corpo cerca di trovare al mutare delle condizioni in cui si trova a vivere.

Mi sono divertito a cercare l’origine della parola nel vocabolario per trarre ispirazione dalla saggezza del passato e ho trovato degli spunti interessanti. Postura deriva dal latino “ponere” ovvero “mettere” in italiano ma assume anche nel tempo il significato di imbroglio, inganno, contraffazione della verità.

 

ANALISI POSTURALI

Pensando alle analisi posturali trovo consonanza in queste definizioni. In effetti spesso chiedo due cose semplici ai miei pazienti: ma lei come sta? Mi racconti la sua quotidianità ovvero quali attività svolge o svolge meno, cosa pensa dei suoi problemi/dolori, come viveva prima che insorgessero?

Ecco in poche parole il senso della postura si svela attraverso il vissuto e le percezioni dei pazienti. La postura infatti spesso rivela ma anche nasconde le cause del dolore/disagio. Il corpo cerca un bilanciamento e decide come compensare gli squilibri.

Occorre quindi fare un buon utilizzo delle parole dei pazienti durante il check up posturale. Il resto ce lo racconta il corpo.

Il check up posturale consiste in buona sostanza nella valutazione sia statica che dinamica della posizione che il corpo, in posizione eretta, assume dalla testa ai piedi e vice-versa. Lo eseguo utilizzando esperienza, tecnologia, osservazione e conversazione. L’appoggio plantare e la relativa distribuzione dei carichi possono già rivelare molto, si prosegue osservando caviglie, ginocchia e anche.

Si continua con spina dorsale per giungere alle spalle, le braccia e il collo ed infine la testa sede di denti, orecchi e occhi.  Successivamente si passa alla fase dinamica, il paziente cammina attraversando più volte una pedana che cattura le fasi del passo mentre io continuo a controllare gli atteggiamenti del corpo in movimento tenendo sotto controllo più aspetti allo stesso tempo.

Parlando col paziente si aggiunge al quadro di valutazione il racconto dei fastidi e degli eventi che lui/lei mette in relazione alla situazione. Capita che i dati raccolti siano sufficienti ma in alcuni casi non è così e allora faccio ulteriori domande per chiarire il quadro.

Ultimamente il racconto che i pazienti mi fanno della loro quotidianità evidenzia un aumento delle circostanze che possono affliggere la postura. Più tempo seduti, l’uso protratto di pantofole, diminuzione delle cure dentali, un callo dolente da togliere, meno attività fisica, gli occhiali da cambiare, aumento della lettura da cellulare/smartphone, crescita del peso corporeo, visite da specialisti rimandate, una lunga degenza seguita da un lento recupero.

ULTIME RACCOMANDAZIONI

La buona notizia è che con l’utilizzo di un plantare personalizzato si può dare sollievo e riequilibrare la postura a condizione che il paziente si impegni a indossarli almeno 8 ore al giorno per far sì che mente e  corpo memorizzino nuovi stimoli. Non di rado, nei casi più complessi, il mio lavoro necessita di essere affiancato da quello di altri professionisti della salute per raggiungere risultati ottimali per la postura del paziente.

Traggo sempre molta soddisfazione dallo scambio di pareri professionali perché mi aiutano a supportare al meglio i miei pazienti e ad accrescere le mie conoscenze in un così affascinante e sfidante.

Sorrido pensando a ciò che sto per scrivere ovvero che tornando alle abitudini di sempre qualcosa cambierà di nuovo perché la nostra postura si sarà adattata alla nuova situazione. Ai controlli periodici saprò cosa chiedere ai pazienti e loro sapranno cosa segnalare ma solo il corpo potrà confermare le nostre ipotesi.

La postura tenta costantemente di darci equilibrio tra terra e cielo anche mentendoci pur di garantirci continuità. Col mio lavoro ho imparato e continuo a dialogare con lei per supportare il suo immane sforzo di bilanciamento del nostro corpo.

Io sto dalla sua parte!

 

Pierpaolo Gasparini