Domande e Risposte

Meditavo giorni fa su quello che avrei scritto questo mese nella rubrica e mentre prendevo al vaglio varie idee mi sono soffermato a pensare al bagaglio di esperienza che raccolgo quotidianamente dall’interazione con i pazienti. Vi sono grato da sempre per la ricchezza professionale accumulata e questo sentimento si rinnova ogni giorno, settimana, anno.

Mi è quindi venuta voglia di scrivere una cosa semplice e diretta che possa andare a beneficio di tutti: una bella lista di domande e risposte, anche le più simpatiche che fanno un po’ sorridere a pensarci. Mi piace condividere una conoscenza lieve e accessibile che riesca ad aprire porte e sollevare dubbi.

Inizierò da una domanda a caso tra quelle che mi vengono rivolte e proseguirò esponendo via via tutti i quesiti che mi vengono in mente.

D. Si possono lavare i plantari ortopedici?

R. ma certo che è possibile, anzi, è la cosa da fare. I plantari si lavano semplicemente con acqua e sapone e si asciugano all’aria – non sul calorifero o nell’asciugatrice -. Raccomando sempre di farlo soprattutto ai pazienti che hanno problemi di eccessiva sudorazione ai piedi o che sono affetti da diabete.

D. Dove vanno inseriti i plantari ortopedici?

R. mai dentro a calze e calzini, sempre dentro a scarpe sportive allacciate con soletta estraibile o in altro paio di calzature che possano recepirli nello spessore. Si possono portare anche a contatto con i piedi nudi se uno si trova a suo agio ma è necessario che siano ben bloccati dentro la calzatura

D. Si può usare uno stesso paio di plantari sia nelle scarpe di tutti i giorni che nelle scarpe da corsa/bicicletta/calcio/basket?

R. No, questo non va bene. Le sollecitazioni specifiche dell’attività sportiva necessitano di appoggi calibrati rispetto alla deambulazione normale. Occorre fare attenzione a questo aspetto perché nel contesto sbagliato un paio di plantari diventano inutili o perfino dannosi.

D. Quante ore al giorno vanno portati i plantari?

R. Idealmente almeno 8 ore. L’uso continuativo aiuta il cervello a recepire stimoli continui e a mandare impulsi modificati alla periferia – appoggi plantari -. Consiglio di tenerli anche in casa magari dentro ad un paio di ciabatte predisposte se non si è abituati a portare scarpe. Se poi capita di dover uscire per un impegno che richiede scarpe eleganti, nessun problema, basta garantire ai piedi continuità nella vita di tutti i giorni, qualche ora una volta ogni tanto si può farne senza

D. Ogni quanto tempo bisogna rifare i plantari?

R. bella domanda. Consiglio sempre di mantenerli controllati per evitare sorprese. La routine di solito è la seguente: dopo due mesi dalla consegna il primo controllo serve a verificare che stiano funzionando a dovere, in seguito ogni sei mesi. Questa cadenza consente di mantenere il loro funzionamento al meglio. Se poi interviene qualche cambiamento importante – infortunio, dimagrimento/aumento del peso, operazioni chirurgiche o qualche patologia – bisogna immediatamente valutare il riflesso sugli appoggi. Per i bambini ovviamente il discorso cambia perché loro crescono, talvolta rapidamente, e i loro tempi sono personalizzati.

D. Si può rinnovare un plantare soltanto?

R. No, gli appoggi devono essere armonizzati pertanto si rifanno sempre in coppia per evitare che la postura di sbilanci.

D. Si possono portare plantari in gravidanza?

R. Si, anzi direi che è una cosa buona da fare perché danno supporto alla postura che cambia durante la gestazione. Ovviamente dopo il parto quei plantari non saranno più utilizzabili quando la postura torna normale. Anche in caso di successiva gravidanza sarà necessario una nuova valutazione posturale e un nuovo paio di plantari.

D. Fino a quale età si possono portare i plantari?

R. sempre finché si è in grado di stare in piedi e camminare. Più passa il tempo e più si rendono necessari per prevenire mancanza di equilibrio e appoggi incorretti.

D. Si può guarire e smettere di portare i plantari ortopedici dopo un po’ di anni?

R. Per gli adulti la risposta è negativa, il passare del tempo e il suo impatto sul nostro sistema osteo-articolare sono inarrestabili – per fortuna che i plantari ci possono dare una mano a sostenerci – . per i bambini prima di una certa età alcuni problemi si possono risolvere in qualche anno.

D. È grave dover indossare dei plantari?

R. assolutamente no. A dire il vero forse ne abbiamo bisogno proprio tutti. In alcuni paesi europei è prassi del sistema sanitario concederne gratuitamente almeno un paio all’anno in condizioni normali.

D. E se uno ha il diabete?

R. in questi casi il plantare viene rivestito con materiali speciali per garantire massima igienicità al piede dentro la scarpa. In generale un plantare è quasi sempre consigliato dagli specialisti perché sostiene e ammortizza l’appoggio dei piedi e la diminuisce l’attrito all’interno della scarpa.

D. I plantari standard che si trovano in commercio per alleggerire i punti di pressione sono molto diversi dai suoi?

R. Si io faccio plantari personalizzati a fronte di un check up posturale e dell’analisi del passo. Difficilmente esistono due piedi e due appoggi uguali al mondo, neanche nei gemelli …

Ecco queste sono pillole basilari per chi si avvicina per la prima volta all’uso di plantari, spero vi siano utili.

Chiedere è sempre il modo migliore per conoscere e soprattutto non è mai banale.

Un caro saluto.

 

Pierpaolo Gasparini.